Kumbh Mela – il più grande raduno religioso e spirituale di tutto il mondo

 

La leggenda racconta di un tempo in cui Dei e Demoni litigavano tra loro per aggiudicarsi il vaso contenente l’Amrit Kumbh, il nettare dell’Immortalità. Il dio Vishnu, mascherandosi come un’incantatrice Mohini, afferrò il nettare dai demoni e fuggì sul suo cavallo alato, Garuda. Quando i demoni lo raggiunsero, durante la lotta che ne seguì, alcune gocce del prezioso nettare caddero in quattro luoghi distinti, precisamente a Prayang/Allahabad, Nasik, Haridwar e Ujjain.
Da quel momento, che si perde nel baratro del tempo, in questi quattro luoghi, che corrispondono ai quattro fiumi sacri dell’India, si celebra il Kumbh Mela, il più grande e sacro raduno religioso e spirituale di tutto il mondo, che riunisce decine di milioni di induisti.
Il Kumbha Mela si svolge ogni 4 anni, seguendo osservazioni astrologiche che contemplano la posizione di tre pianeti: Giove, il Sole e la Luna; ma solo ogni 12 anni, quando il Sole entra in ariete e Giove è in Acquario, questa immensa moltitudine si ritrova nel più mistico dei quattro luoghi sacri, Allahabad, dove confluiscono il Gange, la Yamuna a il Sarasvati, per celebrare
l’Ardh Kumbh Mela, l’evento più importante nel ciclo di 12 anni: proprio quest’anno, tra fine febbraio e inizio marzo 2019, sarà possibile assistere a questo straordinario evento, che vedrà riunirsi circa 100 milioni di fedeli!
Un delirio di pellegrini induisti, yogi e sadhu, asceti e mendicanti, uomini ricchi e poveri, sani e malati, provenienti da ogni regione del subcontinente indiano, si riuniranno all’unisono nel punto più sacro del Gange, dando vita al più grande pellegrinaggio di massa su tutto il pianeta. Raggiunte le mitiche acque del Gange, questo caledoscopio umano, ricoperto di cenere sacra, inizierà un susseguirsi infinito di ritualità, esperienze mistiche e spirituali, puje. Il momento culminante del Kumbh Mela saranno le abluzioni: milioni di persone che tra mille suoni e colori, canti e preghiere, si immergono in massa nel fiume per purificarsi e offrire doni, anelando così a raggiungimento della Moksha, la salvezza,
la liberazione dall’illusione.
Un’esperienza profondamente spirituale, protetta dalle divinità induiste che forse in quei giorni escono dal mito e dalla leggenda per proteggere chi crede…